Prostituzione: per i clienti scatta l’arresto – Il Ponte, Rimini


Prostituzione: per i clienti scatta l’arresto Il prossimo 11 dicembre scatterà l’ordinanza comunale che prevede anche la segnalazione all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza Ramonda (Papa Giovanni): “In Italia finalmente si sta tracciando una nuova linea per liberare queste povere schiave”. Al via una campagna ad hoc Rmini prova a liberarsi dalla cultura della prostituzione e dalla piaga vergognosa dello sfruttamento: mano pesante contro i clienti. Pubblicata da pochi giorni sull’Albo pretorio del Comune’ i Rimini l’ordinanza urgente per prevenire e contrastare lo sfruttamento della prostituzione sulla pubblica via, firmata dal sindaco Andrea Gnassi. In vigore dall’Il ‘ dicembre 2017 e fino al 30 aprile 2018, prevede l’arresto del cliente (o ammenda fino a 206 euro, fatto salvo che la condotta non configuri un reato più grave) e la segnalazione all’agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza. L’ordinanza è sulla falsa riga di quella di Firenze e segue una precedente ordinanza sindacale del 2014 che aveva già portato ad un migliaio di contravvenzioni a clienti e prostitute. Anche il Vescovo di Rimini mons. Francesco Lambiasi di recente aveva chiesto un intervento incisivo da parte dell’Amministrazione comunale per arginare la terribile realtà di tante ragazze costrette a prostituirsi in strada. Nell’occasione mons. Lambiasi aveva proposto di cambiare il vocabolario: “Non sono prostitute, ma sono state prostituite”. Il divieto ha validità nelle zone dove è più presente il fenomeno, tra i lungomari e la Statale ma non solo, e va a punire quindi gli sfruttatori «a monte» e a «a valle». “In assenza di certezze da parte dello Stato commentano dal Comune crediamo indispensabile, cercare di attivare anche come Comune qualsiasi strumento contro un fenomeno odioso, caratterizzato peraltro da mille addentellati e altrettanti impatti negativi sulle città e i luoghi della quotidianità”. Anche il presidente della Papa Giovanni XXIII, Giovanni Paolo Ramonda, applaude all’iniziativa. “Da Firenze a Rimini in Italia si sta tracciando una nuova linea: contrastare la schiavitù della prostituzione tramite la sanzione dei clienti del sesso. Stiamo assistendo al cambiamento di un paradigma culturale: il riconoscimento della corresponsabilità del cliente che sfrutta la condizione di vulnerabilità della donna. A 10 anni della morte di don Oreste Benzi, il sacerdote che per primo in Italia ha combattuto la cultura della prostituzione, è giunto il tempo di fermare in Italia questa schiavitù moderna”. La Comunità Papa Giovanni XXIII promuove, insieme ad un cartello di associazioni, l’iniziativa «Questo è il mio corpo», campagna di liberazione per le vittime della tratta e della prostituzione. La proposta, ispirata al modello nordico, ha l’obiettivo di ridurre sensibilmente il fenomeno colpendo la domanda e multando i clienti delle prostitute. Sull’ordinanza esprime soddisfazione il consigliere comunale di «Rimini Attiva» Kristian Gianfreda. “Ritengo questa campagna un gesto di civiltà, di umana attenzione verso quelle ragazze che ogni notte vediamo sulle strade di Rimini. Una risposta concreta a quell’ingiustizia grave, a quella violenza che si ripete quotidianamente su ragazze giovani, a volte minorenni, che non hanno scelto quella vita. I clienti foraggiano un mercato che rende schiavi degli essere umani, è giusto contrastare questo mercato. Le questioni etico-morali c’entrano poco: è la vita di centinaia di ragazze che viene indelebilmente marchiata dalle notti passate sulle strade sotto casa nostra”. Gianfreda lancia poi un appello: alla città, alle associazioni, ai comitati turistici, ai politici e soprattutto alle altre forze di polizia, perché la polizia Municipale da sola non basta: “Non lasciamo cadere nel vuoto questo primo passo, proviamoci seriamente, liberiamo le strade di Rimini dalla prostituzione”. Paolo Guiduicci